Carissimi amici nerazzurri e simpatizzanti tutti, lo zero a zero rispecchia in pieno l’andamento del derby, molto sotto tono, poco spettacolare, a conferma del calo di entrambe le squadre che si è notato in campionato, tanto da far avvicinare pericolosamente la Juventus e a permettere al Napoli di risalire la china. Qualcosa in più l’ha fatto il Milan, su piano della corsa, dell’intensità e del recupero delle seconde palle, sbagliando, però, in fase di finalizzazione. Ieri sembravano due nobili decadute, piene di debiti e preoccupazioni, non meritevoli della loro situazione di classifica, con errori banali, come, ad esempio, passaggi trasversali, consentendo pericolose ripartenze. Ad onor del vero la crisi, perché di crisi bisogna parlare, è dell’Inter che si è fatta risucchiare in un mese l’ottimo vantaggio che aveva acquisito con merito nel girone d’andata, risultando campione d’inverno e dominando quasi tutte le partite con il gioco ed i gol. I numeri, per ora, la condannano: non segna da oltre 400 minuti ed ha vinto l’ultima partita con il Venezia, in rimonta, il 22 Gennaio per 2 a 1. Solo il mister ci può spiegare cosa è successo, senza nascondersi dietro l’alibi delle troppe partite ravvicinate, comune, peraltro, a tutte le squadre che giocano su più fronti. Non vale, a mio parere, nemmeno la scusante del nuovo calendario, a meno che non si pensi, erratamente, a un complotto. E’ un dato di fatto che Inzaghi insista sempre con gli stessi elementi e con lo stesso schema di gioco che non rende più, perché gli interpreti sono letteralmente scoppiati, a cominciare da Barella e al suo bislacco ed inutile sostituto Vidal, per finire a Lautaro Martinez che risulta sempre non pervenuto. Perisic si è sfiancato per la grande mole di lavoro che ha svolto e Handanovic, per carità di Dio, ha i capelli bianchi, non ce la fa più, gioca a tratti bene, non sa più trattenere la palla, fa rinvii corti, come ieri, che è stato salvato dal tempismo e dalla calma di Perisic, altrimenti avremmo perso, Salverei solo Skriniar, Bastoni e Dzeko che, con la sua classe, maschera l’età e si dà da fare sino all’ultimo. L’unica nota positiva di ieri è il ritorno di Correa e l’esordio di Gosens, inseriti negli ultimi minuti (chissà perché) che possono dare fiato e ricambi. Anche Dumfries non punge più, non salta l’uomo e sbatte contro la difesa, senza crossare. Calhanoglu non tira più bene né calci d’angolo né punizioni, è più lento e non apre il gioco. Questa è la verità che va accettata. Cosa si può fare per riprendere con lena? Sinceramente penso che, a questo punto della stagione, bisogna serrare le fila, stringere i denti, avere più cuore, più testa, più gambe e ritrovare il miglior Brozovic, faro dell’Inter che si è perso anche lui nella palude. Concludendo, fa molto male vedere un’Inter così e Inzaghi non può dire che si sta leccando ancora le ferite per la partita persa con il Milan il 5 febbraio, doveva costituire un allarme per non commettere più errori ed, invece, è stato l’inizio del disastro, specie se non se l’è scrollato d’addosso. Gravissimo, su un piano psicologico, dirlo dopo la partita di ieri, non un buon esempio per i ragazzi che devono guardare avanti, altrimenti quel 5 febbraio diventerà numericamente congiunturale, al pari di un 5 maggio che tutti noi interisti, purtroppo, non dimenticheremo mai. Macumba? Spero di no. Certo che, Dio non voglia, se con la Salernitana venerdì prossimo non facciamo risultato, sarà penosissimo il prosieguo del campionato. Personalmente punterei soprattutto alla seconda stella, lasciando perdere le coppe. Mister, riprendi le redini della tua Inter, della nostra Inter, ascoltando i consigli di tutti. Te ne saremo grati. Ad aprile si vedrà come saremo messi per il ritorno. Forza Inter!!!!
Francesco Mininni Opinionista Inter Club Bari