Carissimi amici nerazzurri e simpatizzanti tutti, è con grande amarezza e delusione che certifico questo risultato, troppo severo per la gran mole di gioco di qualità sviluppato per ben settanta minuti, ma giusto per il contributo che hanno dato i giocatori del Liverpool che addirittura hanno dimostrato il cento per cento di efficacia ed efficienza: due tiri nello specchio della porta, due gol, assolutamente un muro invalicabile nella partita di ritorno. In una parola qualificazione compromessa, pur giocando bene; avrei preferito l’esatto contrario, ovvero qualificazione quasi raggiunta, pur giocando male. Per ribaltare il pronostico (la storia insegna che è possibile) ci vorrebbe un’altra Inter, simile a quella di Herrera e di Mourinho. In questo caso, però, dobbiamo andare a giocare a casa loro , si fa durissima , da “mission impossible”.Probabilmente non possiamo pretendere più di tanto da questa squadra che, stando alle statistiche, sta perdendo colpi, in breve tempo. Da un probabile più sette in campionato ci troviamo ad un perentorio meno uno, con una partita da recuperare per la quale dovremmo avere i tre punti a tavolino che ci vengono negati, nonostante i ricorsi (magari c’era Peppino Prisco!), la difesa non è più impenetrabile e in attacco manca Lautaro. Non è strano, quindi, il magro bottino dell’ultimo periodo che registra due pareggi con Atalanta e Napoli, due vittorie striminzite con Venezia ed Empoli, due sconfitte con Milan e Liverpool. Unica prova positiva quella con la Roma. Se vogliamo, anche la vittoria con la Juventus in Supercoppa Italiana è stata un pò fortunosa. L’analisi va fatta, se desideriamo il bene all’Inter, è inutile lodarla eccessivamente, quando non vengono i risultati. A mio modo di vedere, senza addossare le colpe a qualcuno in particolare, in più di un’occasione, all’improvviso, la squadra si scioglie, non ha più tenuta e l’avversario la punisce più del dovuto, come è successo nel derby, stasera e nel primo tempo del Napoli.Questi non sono dati incoraggianti, noi non siamo l’Empoli o la Sampdoria, siamo l’Inter e non sono ammessi cali di tensione. L’imprecisione in attacco è diventata una regola, l’ultimo passaggio è sempre sbagliato e chi ha la palla al piede vicino alla porta dovrebbe sfruttare l’occasione e non lo fa. Il calcio ti punisce, quando non la metti dentro.L’Inter non lo sta facendo più e bisogna capire perché. E poi, gli ultimi acquisti di Gennaio sono venuti a fare le belle statuine? Spero di no. Ancora, perché cedere Sensi? Questi errori, in un momento così delicato della stagione potrebbero essere fatali. E non mi parlate di processo di crescita, perché le sconfitte ed i pareggi che equivalgono a sconfitte cominciano ad essere tanti. Se voi vi accontentate, io no, il calcio non è una scienza esatta, ma una cosa è certa, per vincere ci vogliono testa e concentrazione giusta, non può servire la bella giocata, il tocco di classe, ma, con perseveranza ed umiltà bisogna metterla dentro. Chiaro? Spero che dalla prossima partita con il Sassuolo questo accada e l’Inter impari la lezione. Sconfitta amara che ci sta, ma che deve fare riflettere. Il Liverpool di stasera, come il Real nel girone di eliminazione non sono imbattibili. Abbiamo perso tutte e tre le partite e ci vuole una seria riflessione, obiettiva e concreta, altrimenti il salto di qualità in Europa rimane un sogno, nel quale è lecito sperare, ma è ancora lontano, perché manca la concretezza in fase realizzativa. Penso di essermi sfogato abbastanza.E’ l’esercizio della critica che fa crescere, non le lodi, come sa bene il mister. L’amico, se ti vuole bene, ti dice apertamente dove hai sbagliato. Io mi sono sforzato di farlo. Forza Inter, sperando che questo stramaledetto mese di febbraio finisca presto!.
Francesco Mininni Opinionista Inter Club Bari